Protagonisti della rivoluzione energetica: quando consumatori diventano produttori

Il concetto di “prosumer” sta assumendo una sempre maggiore importanza nell’ambito della transizione energetica e della decentralizzazione del sistema. Tuttavia, sono ancora molte le persone che non ne hanno piena consapevolezza e conoscenza.

Questo articolo si pone l’obiettivo di spiegare in maniera chiara e completa il significato e il ruolo del prosumer, approfondendo i vari aspetti ad esso connessi. Vedremo nel dettaglio come si diventa produttori e consumatori di energia allo stesso tempo, quali sono i principali vantaggi di questa scelta, il ruolo delle comunità energetiche rinnovabili e le normative di riferimento.

Ci soffermeremo inoltre sul valore aggiunto che i prosumer possono apportare nel percorso di transizione del nostro sistema energetico verso un modello sempre più sostenibile e a minore impatto ambientale.

Attraverso questo lungo e articolato approfondimento, ci auguriamo di fornire al lettore tutti gli elementi per comprendere appieno il concetto di “prosumer” e le sue implicazioni, sia a livello individuale che collettivo.

 

Cos’è un prosumer

Il termine “prosumer” nasce negli anni ’80 come neologismo inglese che unisce le parole “producer” e “consumer”, indicando colui che riveste entrambi i ruoli di produttore e consumatore di energia.

Ciò avviene mediante l’installazione, in ambito domestico o comunitario, di piccoli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili quali solare, eolico e idroelettrico. Tali impianti consentono di generare energia destinata sia all’autoconsumo immediato, sia all’immissione nella rete di distribuzione e quindi alla vendita.

Le tipologie di impianti più diffuse per il prosumer sono quelli fotovoltaici e i mini-eolici di tipo domestico, ma  sono in crescita anche soluzioni alternative come piccole centrali idroelettriche o sistemi integrati di accumulo.

L’obiettivo principale del prosumer è quello di diventare protagonista attivo nella produzione e gestione dell’energia a livello individuale e comunitario, beneficiando allo stesso tempo dei vantaggi economici e ambientali di tale scelta.

 

I vantaggi del prosumer

I principali vantaggi che possono derivare dal diventare un prosumer sono i seguenti:

  • Risparmi in bolletta: grazie alla possibilità di auto-produrre e auto-consumare una parte dell’energia necessaria, si riducono sensibilmente i costi delle bollette energetiche. Inoltre, l’energia prodotta in eccedenza e immessa nella rete può essere venduta, generando un ulteriore guadagno.
  • Maggiore consapevolezza dei consumi: gestendo direttamente un impianto di produzione, si acquisisce maggiore sensibilità e attenzione nei confronti dei consumi energetici, imparando a evitare sprechi e ottimizzare i consumi.
  • Maggior tutela dell’ambiente: optando per fonti rinnovabili decentralizzate, il prosumer contribuisce attivamente alla riduzione delle emissioni climalteranti e allo sviluppo sostenibile.
  • Incentivi economici: in molti Paesi sono previsti bonus, detrazioni fiscali ed esenzioni per supportare l’investimento iniziale e la diffusione del modello prosumer.
  • Autonomia energetica: il prosumer tende a una progressiva indipendenza dal sistema centralizzato, diventandone un attore attivo grazie alla gestione in proprio di parte della produzione.

 

Le Comunità Energetiche Rinnovabili

Spesso i singoli prosumer decidono di unirsi in associazioni chiamate “Comunità Energetiche Rinnovabili” (CER). In questo modo è possibile realizzare impianti di maggiori dimensioni e portata, condividendone non solo i costi ma anche i benefici.

Le CER consentono infatti di produrre, accumulare e scambiare energia tra i vari membri della comunità, garantendo maggiori economie di scala e una gestione più efficiente. Questo modello favorisce inoltre lo sviluppo del tessuto sociale locale e la partecipazione attiva della cittadinanza alle tematiche energetiche ed ambientali.

In Italia e in Europa sono molte le realtà che stanno sperimentando con successo questo modello cooperativo, con importanti ritorni sia in termini di risparmio che di sostenibilità. Le norme comunitarie incentivano la nascita e diffusione delle CER, riconoscendone appieno il valore aggiunto.

 

Il ruolo chiave dei prosumer

Secondo le stime dell’Agenzia nazionale ENEA, entro il 2050 i prosumer nell’Unione Europea potranno raggiungere la quota considerevole di oltre 250 milioni di unità. Questi saranno in grado di generare quasi la metà dell’elettricità rinnovabile totale attraverso gli impianti domestici e comunitari.

Numeri che testimoniano in maniera inequivocabile il ruolo sempre più centrale che i prosumer andranno ad assumere nel panorama energetico del futuro. Decentralizzando e distribuendo la produzione di energia pulita sui territori, contribuiranno in modo determinante al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici fissati a livello globale, regionale ed europeo.

Grazie al progressivo coinvolgimento di cittadini, imprese ed enti locali quali prosumer, ne derivano anche importanti impatti economici e sociali, oltre che ambientali. La transizione sarà resa più rapida, inclusiva e sostenibile da questo approccio partecipato e dal ruolo attivo assunto dalla collettività.

 

Le regole sulle Comunità Energetiche

In merito alle varie modalità di autoconsumo collettivo, Arera ha emanato il TIAD (Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso) al fine di normare le tipologie organizzative ammesse.

 

Il TIAD distingue configurazioni quali:

  • Gruppi di autoconsumatori in condominio
  • Gruppi di clienti attivi che operano collettivamente
  • Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
  • Comunità dell’Energia dei Cittadini
  • Autoconsumatori individuali “a distanza” con linee dirette o rete di distribuzione
  • Clienti attivi individuali “a distanza”

 

Vengono fissati requisiti, procedure di accesso, modalità per la valorizzazione dell’energia prodotta e scambiata. Particolare attenzione è posta alle CER, modello promosso a livello comunitario per favorire la decentralizzazione e partecipazione attiva dei cittadini.

Il TIAD rappresenta un passo fondamentale per la diffusione e la regolamentazione dell’autoconsumo diffuso e delle dinamiche collaborative tra prosumer.